Le opere di video artisti tra i più importanti al mondo, anello di congiunzione tra il mondo dell’arte e l’universo cinematografico. A cura di Damiana Leoni e Rä di Martino.
La rassegna sulla Videoarte che si svolgerà, durante la seconda serata di questa edizione, sarà una maratona visiva fortemente contrassegnata da una densa presenza femminile in cui si alterneranno le opere di artiste pluripremiate di fama internazionale come Monica Bonvicini, l’israeliana Keren Cytter e Rosalind Nashashibi, che nel 2007 ha rappresentato la Scozia alla Biennale di Venezia per poi essere nominata al Turner Prize nel 2017. Ma anche la franco-algerina Zineb Sedira, il cui lavoro si concentra sul rapporto tra esseri umani e geografia; e, per la prima volta in Italia, Meriem Bennani, artista marocchina in forte ascesa nel mondo dell’arte internazionale, che intreccia la cultura popolare globalizzata (musica, reality TV, moda) alle rappresentazioni tradizionali della propria cultura d’origine, con un’estetica visiva da smartphone.
Una vera scoperta per il pubblico italiano sarà il lavoro incentrato sul cambiamento climatico della giovanissima artista originaria delle Barbados Ada M. Patterson mentre l’egiziano Hassan Khan, oggi a pieno titolo nel sistema dell’arte ufficiale dopo essere stato uno dei pionieri della sperimentazione audio-video musica nella scena underground del Cairo, presenta a Videocittà l’opera dal titolo Jewel. A rappresentare l’Italia la romana Elisabetta Benassi, ormai di casa alla Biennale di Venezia, e la collaborazione tra Hilario Isola e Enrico Ascoli, due artisti che portano avanti in parallelo ricerche sulla ruralità, con un particolare focus sul cambiamento climatico: i tre video – Biogas, Antigrandine e Serra presentati in questa occasione sono la documentazione di interventi estemporanei nelle campagne del Piemonte che reinterpretano l’orizzonte delle cerimonie propiziatorie e dei riti della fertilità.
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