Diade è una performance che pone l’attenzione sul concetto di dualità, intesa come manifestazione di due parti: l’uno e il tutto. Partendo dalla tangibilità del mondo reale, vincolata da leggi fisiche, gradualmente si arriva ad una realtà digitale asettica ed incondizionata. Anche in questo caso il tema della transizione verrà esplorato attraverso la contrapposizione di due concetti: limite e illimite. Questi due protagonisti della performance, rappresentano le diverse sfumature della concretezza e dell’astrazione.
Delle lastre di metallo poste tra il pubblico e l’esecutore rappresentano una linea di confine tra mondo analogico e mondo virtuale, tra bianco e nero, due opposti che si attraggono e si respingono. Entrambi i punti di vista dialogano costantemente tramite l’ausilio di eventi sonoro-visivi che si presentano sulle lastre. Frontalmente ad esse vengono proiettate immagini astratte, sincronizzate e reattive ai moti vibrazionali del contrabbasso. Gli stessi vengono elaborati e risuonati sulle lastre attraverso degli speakers a contatto. Una fragile tensione tra pubblico e performer funge da trait d’union a tutto lo spettacolo audiovisivo, mostrando attraverso luce e suono entrambi i lati della medaglia.
Mimesi
Il progetto “Mimesi” nasce nel 2020 ed è composto da tre artisti di diversa provenienza
che hanno deciso di creare un progetto ibrido tra musica tradizionale, arti multimediali,
musica elettronica e HCI. L’intento del progetto è quello di indagare l’ampio campo di intermedia, cercando di creare opere che collegano i settori della musica contemporanea, musica sperimentale ed elettronica, arti visive multimediali e il concetto di immersione sonora utilizzando tutte le nuove tecnologie d’avanguardia disponibili.
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© Videocittà 2024
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