Il tema della transizione, centrale in questa edizione di Videocittà, verrà esplorato non solo attraverso l’impatto che la tecnologia ha sull’ambiente esterno, ma anche per mezzo di un’indagine sulle nostre percezioni sensoriali.
Nel corso di Dissonant Imaginary infatti, i mezzi digitali saranno impiegati per scoprire la relazione interna tra immagini e suono, dando vita ad un’installazione audiovisiva unica nel suo genere.
La connessione tra attività cerebrale, sensibilità, sensazione, immagine e suono è sempre stata fonte di un’inesauribile interesse e in questa occasione, verrà indagata in diversi momenti.
La prima metà della live performance sarà incentrata sull’analisi dei dati di scansione 3D del cervello e l’attenzione sarà focalizzata sull’attività cerebrale e il processo di decodifica della stessa.
La seconda metà invece, sarà basata sulla visualizzazione e la ricostruzione delle immagini emerse durante l’ascolto di suoni o musica, che verranno poi ricreate mediante diverse tecnologie di decodifica cerebrale, applicate a specifiche aree del cervello: High-Visual Cortex, Low-Visual Cortex e area di Brodmann 39.
L’intera performance indagherà la relazione tra il suono e le immagini emerse dall’attività della corteccia visiva umana. La realizzazione di questo progetto è stata possibile mediante l’analisi di diversi soggetti che, immersi nell’oscurità, hanno ascoltato suoni specifici e musica astratta.
Le evoluzioni scaturite delle diverse stimolazioni sonore sono successivamente state decodificate per mezzo della fMRI. Dissonant Imaginary è, a tutti gli effetti, una nuova esplorazione dei confini tra suono e immagine.
Daito Manabe
Artista, designer dell’interazione, programmatore e DJ con sede a Tokyo.
Ha lanciato Rhizomatiks nel 2006 e dal 2015, ha lavorato al fianco di Motoi Ishibashi come co-direttore di Rhizomatiks Research. È professore presso la Keio University SFC.
Il lavoro di Manabe nel design, nell’arte e nell’intrattenimento adotta un nuovo approccio ai materiali e ai fenomeni quotidiani. Tuttavia, il suo obiettivo finale non è semplicemente un realismo ricco e ad alta definizione, quanto un’attenta osservazione per scoprire e delucidare le potenzialità essenziali inerenti al corpo umano, ai dati, alla programmazione, ai computer e ad altri fenomeni, sondando così le interrelazioni e i confini che delineano l’analogico e il digitale, il reale e il virtuale.
Yukiyasu Kamitani, Ph.D.
Professore alla Graduate School of Informatics dell’Università di Kyoto e Capo Dipartimento presso ATR Computational Neuroscience Laboratories (ATR Fellow).
Ha ricevuto B.A. in Scienze Cognitive presso l’Università di Tokyo e Ph.D. in Computazione e Sistemi Neurali presso il California Institute of Technology. Ha continuato la sua ricerca in neuroscienze cognitive e computazionali presso la Harvard Medical School e la Princeton University.
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