Le installazioni site-specific che danno nuova forma alle architetture del Gazometro. Le installazioni site-specific che danno nuova forma alle architetture del Gazometro. Le installazioni site-specific che danno nuova forma alle architetture del Gazometro.
Chi è?
Classe 1993, nato e insediato ad Urbino. Diplomato in “nuove tecnologie dell’arte” presso l’Accademia di Belle Arti di Urbino e laureato magistrale in “Multimedia Arts & Design” presso la Rome Univesity of Fine Arts.
Nasce come videomaker e visual designer, ma da sempre ha sperimentato tecniche e stili che spaziavano tra la fotografia, il video e la grafica.
Appassionato di tecnologia e di musica elettronica, il mondo del video e quello del suono lo hanno portato ad avvicinarsi a discipline della new media art, specializzandosi nella progettazione e realizzazione di installazioni interattive, live audiovisual performance e ambienti multimediali immersivi, con una particolare inclinazione verso sistemi computazionali, programmati e generativi.
Perché a Videocittà 2024?
Multiform è un progetto audiovisivo che prende forma sulla facciata dell’Opificio 36, un’architettura industriale all’interno del Gazometro.
Uno spettacolo di videomapping che si ispira ad elementi della natura, dal ghiaccio al fuoco, dalla terra agli astri, rappresentati in forma digitale e astratta.
La matericità degli elementi prende vita tramite la luce e un sound pensato ad hoc, dove audio e video dialogano in sinergia tra momenti di tensione e di rilascio. A tenere legati i vari scenari sono linee e sfumature in scala di grigio, dalle quali si inizia e si conclude attraverso un viaggio tra tecnologia e materia.
Il progetto è stato prodotto da Ploom, curato da Videocittà e realizzato dal new media artist Filippo Gualazzi, in collaborazione con Vincenzo Marcone del duo electro-ambient FF per la parte musicale.
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© Videocittà 2024
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